Caro diario,
Oggi è una giornata piena di sole. Come quel giorno, quando una primavera fa giocavamo le prove piene di sole in giardino. Era il Sogno di una notte di mezza estate, RSSA 2019. Un immaginato che ci ha portati a un’estate grandiosa, in cui lo spettacolo si è dato ad un pubblico nuovo, in un altro giardino, negli spazi di San Salvi Città Aperta.
Il vento fra i giochi d’ombra e l’accentuarsi della calura, provavamo col gusto dello stare insieme e la gioia elettrizzante di non sapere dove quegli scenari così irrealizzabili e fantasiosi ci avrebbero condotto, fino poi a scoprire che, forse, eravamo noi. Eravamo noi a costruire il Sogno.
Che Puck abbia sbagliato un incantesimo e ci abbia lasciati tutti sospesi nella distanza? Non si sa. Intanto ci manchiamo.
Così organizziamo videochiamate per sentirci più vicini con i nostri attori del Giglio. L’appuntamento è sempre alle 12.00, l’ora del pranzo, l’unico momento in cui è concesso a gli ospiti di stare nella stessa stanza secondo le regole del distanziamento.
Per magia ci sentiamo vicini.
Per magia quel mezzo tecnologico che prima usavamo come strumento ora diventa un luogo in cui essere assieme.
Scopriamo un’altra forma di intimità. Con alcuni cantiamo, con altri condividiamo un silenzio. In molti ci chiedono “Quando ci rivedremo?”
Perché anche se è bello potersi vedere nel modo virtuale connessi attraverso uno schermo, niente è pari all’incontro e alla connessione dello stare assieme.
Le esperienze non sono figurazioni.
La connessione è uno sguardo.
La connessione è una complicità.
La connessione è un sorriso.
La connessione è un progetto.
La nostra connessione è il teatro.
Preparavamo La Tempesta ma chi si sarebbe immaginato di finirci dentro?
Speriamo passi presto la tormenta e di tornare a provare in giardino in queste belle giornate baciate dal sole.
Nel nostro mondo shakespeariano speriamo che quello spirito birbante di Puck ci risvegli presto.
Testo di Nicole Pauline Falcioni e Marta Falugiani
La Tempesta2020 è un progetto a cura di Francesco Ferrieri e Alessio Martinoli Ponzoni